INSEGNAMENTI EVANGELICI SULLA SOLIDARIETA' E ARTICOLI SULLA CARITA' E SOLIDARIETA' VERSO I BISOGNOSI

venerdì 17 aprile 2009

LA SOLIDARIETA' EVANGELICA



(Fil 4,10-19)
Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete
fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li
avevate anche prima, ma vi mancava l'occasione.
Non dico questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in
ogni occasione; ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere
ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame,
all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. Ben
sapete proprio voi, Filippesi, che all'inizio della predicazione del
vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un
conto di dare o di avere, se non voi soli; ed anche a Tessalonica mi avete
inviato per due volte il necessario.
Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a
vostro vantaggio. Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono
ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodito, che sono un profumo di
soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua
ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù.



(Dal Salmo 111)

Sarà benedetto chi dona con gioia.

Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.
Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.


(Lc 16,9-15)

Se non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà
quella vera?

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Procuratevi amici con la
iniqua ricchezza, perché quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle
dimore eterne.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel
poco, è disonesto anche nel molto.
Se dunque non siete stati fedeli nella iniqua ricchezza, chi vi affiderà
quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi
darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro
oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire
a Dio e a mammona".
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose
e si beffavano di lui. Egli disse: "Voi vi ritenete giusti davanti agli
uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini
è cosa detestabile davanti a Dio".



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